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“Alzheimer” il BenEssere Possibile (20-22 Sett)

La frase “Hai l’Alzheimer” in molte occasioni viene usata come battuta, ma pronunciata da un medico e magari ad una età più avanzata, diventa una terribile sentenza.

Le persone che conosciamo, che amiamo, con cui abbiamo vissuto gioie e dolori, cambiano, diventano sconosciuti, non ci riconoscono e non si riconoscono. Tutto questo porta ad isolarsi, a costruire una barriera con il mondo esterno, si vive la malattia tra le mura di casa. Il cervello si ritira poco a poco, e anche il mondo esterno si ritira, ma più velocemente. Amici che piano piano spariscono, non sanno cosa fare e cosa dire, come comportarsi, si sentono a disagio quando devono relazionarsi con il malato e i suoi familiari. E i familiari si trovano abbandonati da tutto quello che avevano attorno: amici, società ed in certi casi istituzioni.

Si vive un senso di solitudine.

La nostra Associazione è nata dalle esigenze di alcuni familiari di non entrare in questo circolo vizioso che porta all’isolamento, ma di aiutarsi a superare le difficoltà, di condividere le paure, la vergogna, la rabbia, l’abbandono, modificare l’approccio ad un problema, e renderlo invece una opportunità di crescita, di confronto e di conforto.

In questi anni abbiamo incontrato e conosciuto tante persone. Abbiamo conosciuto Angelo che ha deciso di farsi ricoverare nella stessa struttura della moglie per poterla seguire meglio; abbiamo conosciuto Santa che ha stravolto la propria casa per seguire il marito Aladino; e poi Luisa che ha deciso di ricoverare il marito Giorgio, appena sessantenne, e tutti i giorni lo trascina in giardino per farlo camminare, in modo che non si “dimentichi come si fa”! E poi Franco che con la sua Fiorina ha girato mezza Lombardia in treno, felice di riuscire a strapparle un sorriso; Marisa che non ha mai accettato la malattia di Orazio, e tutti i giorni comunque va a trovarlo cercando in lui un contatto che lo faccia “essere quello di prima”. E Walter con la sua Carla, Giuseppina circondata dalle sue figlie, il “cantante” Raffaele con Damiana, Dorino e Anna che esaltano il loro amore con un bacio. Francesca “la ballerina”, bastano quattro note per farla danzare; Maddalena sempre sorridente saluta la sua amica Angelina.

La nostra Associazione è fatta di tante persone, che hanno deciso di non isolarsi, di mettere in comune le proprie difficoltà ed esperienze. Difficoltà ed esperienze del singolo che condivise diventano aiuto e stimolo per altri.

Ecco perché invitiamo tutti a partecipare al nostro progetto, la Comunità siamo noi e insieme possiamo creare una “Comunità Amica delle Demenze”